lunedì 11 ottobre 2010

10XDIECI

Ho sentito le cicale.

Ho sentito le cicale in Ottobre  con il loro canto insistente.

Almeno mi è parso di sentirle, magari era solo la mia immaginazione.

Mi sono sentito rassicurato, confortato e non è poco...

Ebbene si, mettetevi comodi sta per partire un racconto della piccola fiammiferaia:

Ho avuto un adolescenza triste.

Isolato dal mondo, a volte un po' perché troppo timido, altre perché troppo pauroso.

Anche nell'amicizia, quelle cose tipo uscire insieme, guardare insieme qualcosa, pranzare insieme erano cose che, realtà scolastica a parte, per me esistevano solo nei telefilm.
Tutti i pomeriggi a quel pc, tutte le sere tra quelle 4 mura anonime, per tutta l'adolescenza.

Quando sono arrivato a Roma ho conosciuto una persona, una persona speciale.

Di cui ho già parlato in precedenza perché inevitabilmente mi presi una cotta per lui.
Ora la cotta non c'è più, ma non è assolutamente cambiata la mia visione di lui.

Lo stimo come persona, lo stimo artisticamente ma ancora di più lo stimo come amico.

E questa persona per prima mi ha fatto vivere un po' di quella che si chiama "normalità"

Ogni tanto però mi capita che quando sento una persona a cui voglio bene un po' distante mi faccia prendere dall'ansia della "data di scadenza" del rapporto, perché purtroppo esistono anche quelle alcune volte. 

Ma ieri mi sono sentito rassicurato, in questo caso sembra non esserci una data di scadenza...o se c'è non è prossima.




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